Il ruolo cruciale della sostenibilità del debito USA nell’architettura finanziaria mondiale
In particolare, alla luce dei massimi storici raggiunti negli Stati Uniti dal rapporto debito/PIL, si è inteso analizzare le ragioni della dipendenza del resto del mondo (RdM) dal debito USA e i possibili scenari di crisi legati all’eventuale insostenibilità del debito statunitense.
Il debito pubblico USA aumenta di mille miliardi di dollari ogni cento giorni circa.
Maria Vassalou ha affermato: «Gli investitori internazionali sarebbero pesantemente penalizzati dallo scoppio di una crisi del debito USA. Il resto del mondo ha infatti finanziato i deficit statunitensi facendo incetta di dollari, titoli di Stato e azioni USA che in tal caso perderebbero notevolmente valore. In un simile scenario, le principali banche centrali e il settore pubblico avrebbero tutto l’interesse a intervenire, fissando una soglia di valore minimo degli asset USA nelle fasi di turbolenza dei mercati, a condizione però che gli Stati Uniti mantengano la propria egemonia geopolitica e continuino ad essere la forza trainante dell’innovazione offrendo rendimenti azionari interessanti.
Uno dei maggiori rischi per la sostenibilità del debito USA è di fatto proprio di natura geopolitica. Ad esempio, a medio termine l’evoluzione della coalizione BRICS+ potrebbe compromettere l’architettura finanziaria mondiale esistente e il predominio USA. Dall’altra parte, nel breve periodo una forte crisi del debito USA appare ad oggi improbabile.»