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Resilienza e rigenerazione
Cosa significa resilienza e in che cosa differisce dalla sostenibilità?
La sostenibilità è la capacità di soddisfare le nostre esigenze attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro. Quando si tratta della natura, la nostra economia ha operato in modo degenerativo, estraendo risorse dalla Terra senza realizzare le condizioni per una loro ricostituzione. Anche se la natura ha l’incredibile capacità di riequilibrarsi continuamente se lasciata indisturbata, le attività umane hanno stravolto questo delicato sistema, mettendo a rischio la nostra capacità di prosperare nel lungo periodo.
Come analogia, si consideri un altro sistema miracoloso, il corpo umano. Uno stile di vita ben equilibrato lo rende ben attrezzato per recuperare rapidamente dai malanni, rispetto alle persone che sono eccessivamente stressate, hanno deficit nutrizionali o non dormono a sufficienza. Per ottenere uno stato di salute resiliente, il corpo non può partire da uno stato di carenza.
Lo stesso principio vale per la natura e per i cosiddetti «servizi degli ecosistemi», come gli scienziati li hanno definiti. Come umani, non possiamo vivere nell’attuale stato di squilibrio: aumento delle temperature atmosferiche, acidificazione degli oceani, degrado forestale e perdita della biodiversità. Per ottenere resilienza - la capacità di un ecosistema di recuperare da ciò che turba il suo stato di equilibrio - dobbiamo in primo luogo rigenerare la natura, dal suolo che alimenta il nostro cibo alle risorse idriche che supportano tutte le forme di vita. La ricostituzione della resilienza planetariaconsentirà attività sostenibili.
Figura 1
Rigenerazione degli ecosistemi per la resilienza
In Pictet utilizziamo da tempo il quadro di riferimento dei confini planetari per impostare strategie finalizzate a un obiettivo ambientale. Come si collega questo con la resilienza e la rigenerazione?
I confini planetari1 sono un quadro di riferimento scientifico che ci permette di quantificare il grado di scostamento del nostro ecosistema naturale dal suo stato di equilibrio. Il quadro di riferimento identifica quattro vaste categorie, come il cambiamento climatico e la biodiversità (cfr. figura 1). Per i confini per i quali rimaniamo entro lo spazio operativo sicuro, la natura è in grado di riequilibrarsi e di ripristinarsi. Laddove abbiamo violato lo spazio operativo sicuro, una rigenerazione delle risorse è necessaria per ritornare nello spazio operativo sicuro, nell’ambito del quale abbiamo resilienza. Al 2023, sei dei nove confini planetari avevano superato lo spazio operativo sicuro.
Per chiarezza, questo spazio operativo sicuro si applica a noi umani, considerate tutte le dipendenze naturali di cui abbiamo bisogno per sostenerci. La Terra è esistita per gran parte della sua storia in condizioni che non supporterebbero la sopravvivenza delle specie, e continuerà a esistere per molto tempo dopo di noi. È pertanto utile seguire il quadro di riferimento dei confini planetari (cfr. figura 2) per valutare l’impatto che i nostri investimenti hanno sul nostro ambiente, in particolare nelle aree che sono più critiche per la nostra continua capacità di prosperare. Sfortunatamente, oggi le imprese quotate le cui attività rimangono nello spazio operativo sicuro sono poche, e pertanto è anche utile guardare oltre questa classe di attività per identificare soluzioni in cui investire.
Perché la resilienza è importante per gli investitori?
L’attuale policrisi - l’insieme delle crisi sociali, ecologiche, economiche e (geo)politiche interconnesse - può far aumentare la volatilità dei rendimenti futuri rispetto al passato. Questo significa che il comportamento storico dei mercati potrebbe divenire ancora meno affidabile come indicazione dei rendimenti futuri.
Proprio come il cambiamento climatico cambierà ogni cosa, da dove coltiviamo il nostro cibo a dove svolgiamo talune attività in nuove regioni, dovremo guardare a nuovi modelli che tengano conto adeguatamente degli impatti negativi (denominati anche esternalità) e delle fonti di rendimento dei nostri investimenti mentre la nostra economia attua la transizione per divenire più resiliente e sostenibile.
Figura 2
Confini planetari
In che modo la transizione verso una economia più resiliente e sostenibile può influire sul panorama d’investimento?
La transizione presenta già opportunità d’investimento molto interessanti. Vi è un fiorente panorama di imprese rigenerative altamente innovative che si sviluppano in sacche in tutto il mondo, tipicamente vicino a centri di ricerca come le università (ad es. Tech4Regeneration) o dove le circostanze locali producono imprenditori guidati dalle esigenze (ad es. Impact Hub). Queste presentano opportunità per scalare e investire in soluzioni all’avanguardia che promettono di sostituire le industrie attuali, attraverso diversi livelli di propensione per il rischio e classi di attività, dal venture capital alle azioni quotate.
Allo stesso tempo, come con ogni transizione, sorgono nuovi rischi d’investimento, compreso quello di restare investiti nello status quo. Interi settori, così come li conosciamo, stanno già subendo sconvolgimenti a causa del solo cambiamento climatico. Si prenda il settore delle assicurazioni sulle abitazioni negli Stati Uniti: aree che non erano mai state considerate come altamente vulnerabili a eventi atmosferici estremi vengono già abbandonate dalle imprese assicurative2. Come la perdita di una specie chiave, le implicazioni di questo fenomeno possono riverberarsi nelle intere economie locali, con un impatto sulla capacità delle famiglie di assicurare i finanziamenti ipotecari o, ancora peggio, la solvibilità di intere comunità che si trovano a non avere copertura assicurativa in caso di una catastrofe.
Prevediamo anche che la transizione sposterà sempre di più l’attenzione sul lungo termine rispetto al breve termine nelle decisioni d’investimento. I rischi e le opportunità sopradescritti rafforzeranno questo spostamento, così come la regolamentazione e la politica economica, come quelle collegate alla stabilità finanziaria, all’energia e alla sicurezza alimentare e, ovviamente, al cambiamento climatico e alla biodiversità.
Come possiamo agire? Vi è spazio per speranza?
Certamente! La recente esperienza nello sviluppo dei vaccini contro il Covid e nella loro rapida distribuzione dimostra che gli umani possono battere qualsiasi modello di previsione se si focalizzano sulla canalizzazione delle risorse verso un obiettivo condiviso. Vi sono anche storie di successo da emulare nella rigenerazione della natura, come il Loess Plateau in Cina e gli sforzi di riforestazione di Instituto Terra in Brasile.
Un maggiore allineamento tra gli investimenti pubblici e privati, la politica economica e le azioni degli individui e delle imprese amplificherà la transizione verso una economia più resiliente e sostenibile. Inoltre, la transizione non serve solo per salvaguardare l’umanità, ma anche per fornire una qualità della vita migliore rispetto ad oggi - sotto ogni aspetto, dal cibo che mangiamo, a come ci spostiamo con i trasporti, all’aria che respiriamo.
[2] The New York Times, May 2024