Le aziende dei mercati emergenti stanno riducendo il gap sui temi esg di sostenibilità
I mercati emergenti (ME) spesso non rappresentano la prima scelta per gli investitori azionari attenti alla sostenibilità. Tuttavia, ciò potrebbe cambiare.
Tradizionalmente, le economie in via di sviluppo dipendono maggiormente dall'industria pesante che dai servizi e hanno quindi un'impronta di carbonio ampia e in aumento; le loro metriche ambientali sono quindi peggiori rispetto alle rispettive controparti del mercato sviluppato.
Questo spiega in parte le difficoltà degli ultimi anni nell'attrarre capitale dall'estero.
Tuttavia, è sempre più evidente come gli score di sostenibilità delle aziende dei mercati emergenti stiano migliorando più rapidamente della media globale, nonostante operino in aree e settori che presentano sfide di sostenibilità; in alcuni settori, i tre migliori performer provengono dall'universo ME. Queste aziende potrebbero quindi diventare presto una componente chiave dei portafogli azionari sostenibili.
Ridurre l'intensità di carbonio ed emissioni di CO2
Da quando l'investimento sostenibile è diventato una realtà, le aziende dei mercati emergenti sono spesso state trascurate rispetto alle controparti sviluppate quando si trattava di investimenti verdi o sociali.
Ciò riflette in parte alcune tendenze strutturali profondamente radicate. Le economie emergenti sono, per definizione, in via di industrializzazione e urbanizzazione, processi che richiedono energia e risorse ingenti. Di conseguenza, molte delle aziende lì insediate operano in aree e settori con un'impronta di carbonio elevata.
In gioco, però, c'è un altro importante fattore: l'efficienza.
I processi produttivi dei Paesi emergenti sono spesso meno sviluppati e meno efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle rispettive controparti sviluppate, il che comporta una maggiore intensità di carbonio o emissioni di CO2 per unità di PIL più elevate.
È tuttavia incoraggiante notare come questo divario di efficienza stia iniziando a scendere. Uno dei motivi è che i Paesi emergenti cominciano a superare le controparti più ricche nell'adottare soluzioni e materiali a basse emissioni di carbonio.
A dimostrazione di ciò, ricerche recenti hanno constatato che in Cina, tra il 2000 e il 2014, i miglioramenti delle tecnologie produttive nei settori legati all'esportazione sono avvenuti a una velocità di tre volte superiore alla media mondiale. In altre economie emergenti, come Taiwan, il miglioramento è stato ancora più rapido.1
Le aziende asiatiche non stanno solo diventando più efficienti, ma contribuiscono anche alla trasformazione verde di tutte le altre offrendo soluzioni climatiche di prim'ordine. Sette delle 20 società più presenti nei fondi centrati sulle soluzioni climatiche hanno sede in Cina.2
Il Paese è anche leader mondiale nelle sette tecnologie critiche per l'energia e l'ambiente (ad esempio idrogeno, batterie ed energia nucleare), mentre Corea, India e Malaysia si collocano tra i primi cinque Paesi nella stessa categoria.3
Allo stesso tempo, un numero crescente di aziende emergenti stabilisce obiettivi di emissione volontari.
Secondo l'iniziativa Science Based Targets (SBTi), la
crescita del numero complessivo di aziende con obiettivi scientifici convalidati è stata particolarmente forte nelle economie emergenti, dove nel 2023 ha fatto registrare percentuali a tre cifre in India, Corea, Indonesia, Messico, Cina, Turchia e Sudafrica.4
Embracing science-based targets
Growth in the number of G20 organisations setting science-based targets
Paese | Crescita 2022-2023 | Numero di aziende 3che hanno fissato obiettivi scientifici nel 2023 | Numero di aziende che hanno fissato obiettivi scientifici nel 2022 | |
---|---|---|---|---|
India | 520% | 93 | 15 | |
Messico | 450% | 11 | 2 | |
Indonesia | 200% | 3 | 1 | |
Repubblica di Corea | 171% | 19 | 7 | |
Italia | 167% | 56 | 21 | |
Turchia | 167% | 16 | 6 | |
Cina | 104% | 141 | 69 | |
Australia | 100% | 20 | 10 | |
Sudafrica | 57% | 11 | 7 | |
Brasile | 8% | 14 | 13 | |
Arabia Saudita | n/a | 1 | 0 | |
Argentina | n/a | 2 | 0 | |
Unione Africana | 45% | 16 | 11 |
Standard di governance in continuo miglioramento
Con il miglioramento costante degli score ambientali dei mercati emergenti vediamo ora avanzare anche i loro standard di governance.
Pechino, ad esempio, ha intensificato gli sforzi per trasformare la governance delle aziende cinesi.
Tra le tante leggi chiave approvate già solo nell'anno scorso, le modifiche alla normativa societaria cinese rappresentano forse il cambiamento più significativo nell'impalcatura giuridica che regola le aziende cinesi. In particolare, queste revisioni legislative consentono strutture societarie più flessibili e definiscono in modo più specifico ruoli e compiti di amministratori e dirigenti.5
Inoltre, il Consiglio di Stato cinese ha emanato un'ampia serie di linee guida miranti a rafforzare la vigilanza normativa e la protezione degli investitori nonché a colmare le lacune nella governance aziendale. Per le grandi imprese statali del Paese, il governo ha aggiunto come indicatore chiave della performance "l'innalzamento del dividend payout ratio”, cosa che dovrebbe andare a vantaggio degli azionisti di minoranza.
La Corea del Sud ha inoltre introdotto un programma "Corporate Value-Up" volto a migliorare il valore per gli azionisti e ad affrontare il cosiddetto "Korea Discount", ovvero le valutazioni relativamente basse che si riscontrano sul mercato azionario nazionale. La borsa valori nazionale comprende ora l'indice "Korea Value-Up", che include le 100 aziende migliori in termini di redditività e rendimenti per gli azionisti, come Samsung Electronics, SK Hynix e Hyundai.
Secondo uno studio di BCG, la governance è una delle metriche nella quale i mercati emergenti stanno compiendo i maggiori progressi e dove il divario rispetto alle controparti più ricche è il meno ampio.6
Se il miglioramento prosegue al ritmo attuale, il divario di governance potrebbe restringersi ulteriormente, incoraggiando maggiori afflussi di capitale nei mercati emergenti.
Accorciando le distanze con i mercati sviluppati
La società di ricerca Sustainalytics stima che il livello di rischio di sostenibilità della aziende dei mercati emergenti sia ora simile a quello dei mercati sviluppati quattro anni fa.
I rating di Sustainalytics misurano il grado di rischio del valore economico di un'azienda dovuto ai fattori ESG e la sua capacità di gestire tale rischio.7 Secondo gli ultimi risultati, tra il 2018 e il 2022 il punteggio medio dei rating di rischio ESG delle aziende dei mercati emergenti è migliorato del 6%.
Sebbene questo ritmo di miglioramento dei rating di rischio sia inferiore a quello delle economie avanzate, alcune aziende dei mercati emergenti riescono comunque a sovraperformare le rispettive controparti sviluppate. Tra il 2018 e il 2022, nove economie emergenti hanno migliorato i propri score più rapidamente della media globale, mentre nel 2022 oltre il 13% delle aziende rientranti tra le tre migliori performer ESG del proprio sottosettore proveniva da economie emergenti.
Tabella di marcia e opportunità
La quantità di capitale allocato in investimenti sostenibili ha subito un forte rallentamento nell'ultimo anno, in parte a causa dell'aumento dei costi di finanziamento per progetti verdi nonché del cambiamento del panorama politico.
Tuttavia, sarebbe sbagliato credere che la sostenibilità abbia perso posizioni nella classifica delle priorità di investitori o aziende.
Gli investitori, infatti, integrano sempre più spesso i fattori di sostenibilità nelle loro decisioni di investimento. Secondo un recente studio condotto da Deloitte e The Fletcher School della Tufts University, la percentuale di investitori che hanno adottato politiche di investimento sostenibile è salita dal 20% di cinque anni fa a quasi l'80%.
Per di più, secondo Mercer, gli obiettivi di investimento di circa nove grandi gestori patrimoniali su dieci hanno riferimenti espliciti al cambiamento climatico e oltre il 70% di questi menziona obiettivi di zero emissioni nette.8
Si intravedono, inoltre, i primi segnali di un ritorno degli investitori azionari a un'allocazione del capitale negli investimenti sostenibili: i flussi di capitale nell'universo globale dei fondi sostenibili tracciati da Morningstar hanno recuperato oltre 10 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024 (erano stati solo 6 miliardi nei tre mesi precedenti).9
Un aumento di questa dinamica aiuterebbe sicuramente le aziende dei mercati emergenti a migliorare i loro score di sostenibilità.
Gli sforzi di aziende, consumatori e governi nelle economie emergenti promettono di migliorare la sostenibilità del mondo in via di sviluppo negli anni a venire. Ciò evidenzia il potenziale che le aziende del mondo emergente hanno nell'offrire una fonte di rendimento diversificato agli investitori globali con portafogli sostenibili.
[2] Morningstar
[3] Australian Strategic Policy Institute
[4] https://sciencebasedtargets.org/resources/files/SBTiMonitoringReport2023.pdf
[5] For more, please read: “Mind the gap: Japan, China and corporate governance overhaul”, https://am.pictet.com/uk/en/investment-research/secular-outlook-2024
[6] https://www.bcg.com/publications/2023/the-importance-of-sustainability-in-business
[7] The 2024 report covered 8,140 DM companies and 3,857 EM companies.
https://connect.sustainalytics.com/hubfs/INV/ESG%20Risk%20Ratings/ESG%20Risk%20Ratings%20Methodology%20Abstract.pdf
[8] https://www.mercer.com/assets/global/en/shared-assets/global/attachments/pdf-gl-2023-mercer-large-asset-owner-barometer.pdf
[9] Morningstar, Global Sustainable Fund Flows: Q3 2024 in Review